LEGGI E REGOLAMENTI

CIRCOLARE DEL 29 OTTOBRE 2021

Legge di bilancio approvata in CDM

Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri il disegno di legge con il Bilancio di previsione dello Stato per il 2022 e il bilancio pluriennale per il triennio 2022 – 2024. Le risorse stanziate arrivano a 30 miliardi, così suddivisi, a grandi linee:...

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Uso del contante scende da 1999 a 999 euro

Recentemente, è stata confermata dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Quindi, è stato ufficializzato che per i contanti cambia la soglia dei pagamenti portandola da 1.999,99 euro a 999,99. La precisione è importante perché può costare una sanzione: pagare 999,99 euro in contanti dal primo giorno del 2022 è lecito, pagare 1.000 euro, cioè un centesimo in più, no.

Contante: quali pagamenti sono vietati?
La nuova soglia dei contanti dal 1° gennaio 2022, fissata a 999,99 euro, viene applicata per qualsiasi tipo di pagamento, cioè di passaggio di denaro tra persone fisiche o giuridiche. Questo significa che non solo l’acquisto di un bene o la prestazione di un professionista ma anche una donazione o un prestito a un figlio per una cifra di almeno 1.000 euro dovrà essere giustificato ed effettuato con un tipo di pagamento tracciabile, come un bonifico.

Tuttavia, nulla cambia per quanto riguarda prelievi e versamenti in banca, poiché non si tratta di trasferimenti di denaro tra due soggetti diversi ma di movimenti che interessano una sola persona. Per capirci, sarà perfettamente lecito andare in banca a ritirare 1.500 euro. Quello che non verrà consentito è di utilizzarli tutti insieme per fare un solo pagamento. Potranno essere tenuti in casa per essere spesi un po’ alla volta entro la soglia stabilita.

Lo stesso vale per i versamenti. Poniamo il caso di chi ha ricevuto in contanti per la propria attività 500 euro, poi 400 euro e poi ancora 600 euro. In totale, 1.500 euro che possono essere versati insieme sul proprio conto corrente. Non viola le regole sull’uso dei contanti nemmeno fare ‘un po’ e un po’’, cioè fare un pagamento di almeno 1.000 euro utilizzando sia il cash sia uno strumento tracciabile. Ad esempio, per pagare un servizio che costa 1.800 euro è permesso consegnare al professionista 900 euro in contanti e 900 euro con un assegno, con la carta di credito o con un bonifico. L’importante è che la somma in contanti resti sempre al di sotto del limite di 999,99 euro.
Contanti: le sanzioni per i trasgressori

La nuova soglia di pagamenti in contante deve essere rispettata non solo da chi paga ma anche da chi riceve il denaro: entrambi possono essere puniti nel caso in cui venga superato il limite di 999,99 euro. La legge prevede che con l’abbassamento del limite dei contanti diminuisca anche la sanzione minima. In sostanza: dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, la soglia per i pagamenti in cash è di 1999,99 euro, mentre la sanzione minima applicabile in caso di trasgressione (minima, non fissa) è di 2.000 euro. Ora, con il limite a 999,99 euro dal 1° gennaio 2022 il minimo edittale scenderà a 1.000 euro. Regola, però, non valida per i professionisti o per chiunque non segnali le irregolarità alle direzioni territoriali: in tal caso, la sanzione resta fissata da 3.000 a 15.000 euro, quindi con una soglia minima pari al triplo rispetto a quella prevista per chi commette la violazione.

Va detto, però, che sia chi trasgredisce la regola sull’uso del contante, sia chi non comunica l’irregolarità essendo tenuto a farlo può beneficiare dell’oblazione, anche se in maniera diversa. Per chi commette l’infrazione, la sanzione passerà da un minimo di 4.000 euro a 2.000 euro. Invece, chi deve comunicare un’irregolarità, sulla base delle attuali e future disposizioni, continuerà a pagare un minimo di 5.000 euro, pari ad 1/3 del massimo.

LA CIRCOLARE DEL 25 OTTOBRE 2021

Decreto Fiscale 2021 pubblicato in Gazzetta Ufficiale

Il Decreto Fiscale collegato alla Manovra di Bilancio recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”, DL del 21 ottobre 2021, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 21.10.2021 n. 252, ed entra in vigore da oggi 22 ottobre. Di seguito le principali disposizioni previste.

In ambito fiscale:

  • Riammissione nei termini dei contribuenti decaduti dalla Rottamazione-ter e dal Saldo e Stralcio Estensione termine pagamento cartelle notificate dall’agente della riscossione dal 1° settembre al 31 dicembre 2021;

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CIRCOLARE DEL 18 OTTOBRE 2021

Decreto Fisco Lavoro: il Consiglio dei Ministri approva nuove misure urgenti

Il Consiglio dei Ministri venerdì 15 ottobre ha approvato un decreto legge con nuove misure di economiche fiscali e per il lavoro . In attesa della pubblicazione si segnalano le principali:

  • E’ prevista la riammissione dei decaduti dalla procedura Rottamazione-ter e Saldo e Stralcio con la possibilità di versamento , entro il 30 novembre 2021;
    Viene prolungato a 150 giorni dalla notifica, in luogo di 60, il termine per l’adempimento spontaneo delle cartelle di pagamento notificate dal primo settembre al 31 dicembre 2021. Fino allo scadere del termine dei 150 giorni non saranno dovuti interessi di mora e l’agente della riscossione non potrà agire per il recupero del debito;
    Rifinanziamento del fondo auto-motive con 100 milioni di euro per l'anno 2021.

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CIRCOLARE DEL 11 OTTOBRE 2021

Riforma fiscale: Legge delega approvata dal Governo

Il 5 ottobre 2021, il Consiglio dei Ministri ha approvato la legge delega per la riforma del sistema fiscale. Si prevede di ridurre il cuneo fiscale con una revisione dell’IRPEF, semplificare l'IRES, abbandonare l'IRAP, revisionare le addizionali e riorganizzare in 5 anni in sistema del catasto.
Il presidente Draghi ha ricordato che la legge delega è una legge generale che andrà riempita di contenuti (i decreti delegati) da emanare entro i prossimi 18 mesi.
Revisione IRPEF: la revisione del sistema dell’imposizione personale sui redditi deve garantire:

  • il rispetto del principio di progressività,
    la graduale riduzione delle aliquote medie effettive derivanti dall’applicazione dell’Irpef, peculiarmente per incentivare l’offerta di lavoro e la partecipazione al mercato del lavoro da parte dei giovani e dei secondi percettori di reddito,
    promuovere l’attività imprenditoriale e l’emersione degli imponibili

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