RIFLESSIONI

Richiesta casa popolare

A S.E. Il Prefetto di Latina

Dott. Pierluigi FALONI

 

e  p.c. Al Sindaco di Minturno

dott. Gerardo STEFANELLI

 

Alla Fondazione Angelo Vassallo – Roma –

 

Alla Fondazione Casa Solidale Dopo di Noi ONLUS

Via Lydia Cottone, 25 - Napoli

Oggetto: Richiesta casa popolare e situazione familiare

Egregio Signor Prefetto,

mi chiamo Maria Teresa Fiore e sono nata a Gaeta il 3/11/1943 ,risiedo a Minturno in via A. Sebastiani n.31. Mio marito è venuto a mancare il 30 gennaio 2009.

Dal 2005 ho iniziato a fare richiesta di assegnazione di una casa popolare per i seguenti motivi :

  • Ho due figli, Tiziana Mattarollo, sordomuta e invalida al 50%, sposata e con un figlio; e Gianluigi Mattarollo invalido al 100%;
  • Tiziana vive con il marito e il figlio in via Cavallerizza 29 a Minturno e percepisce 500,00 euro di pensione di invalidità;
  • Gianluigi vive con me ed è anche malato psichiatrico oltre ad essere sordomuto.

Sia io che mia figlia abbiamo fatto domanda di casa popolare : il punteggio è 36 per entrambe benché situazioni come le nostre sono poco comuni a Minturno e probabilmente meriterebbero maggiore attenzione.

Percepisco una pensione di reversibilità di mio marito pari a 600.00 euro.

Mio figlio che vive con me percepisce una pensione di invalidità pari a 1.300,00 e 200.00 della reversibilità del padre.

Paghiamo 500,00 euro di affitto e le dovute utenze.

Gianluigi necessita di cure importanti e costose proprio a causa delle sue condizioni psichiche.

Ho deciso di scrivere questa mia come ultimo atto di una condizione che non potrà continuare ancora a lungo perché anziana e senza una benché minima certezza per il futuro di mio figlio “Dopo di Noi”.

Le spese per le cure di mio figlio sono veramente elevate ed ogni volta che ha qualche aggravamento o crisi epilettica mi reco a Roma per cercare di migliorare le sue condizioni di VITA.

RingraziandoLa per la Sua attenta sensibilità, porgo distinti saluti.

 

Minturno, li 4/05/2017

                                                                                              Con stima

                                                                                      Maria Teresa Fiore

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