LE VOSTRE STORIE

Sei la mia isola madre

“A Itri”

L’apice di un momento di delirio si può cogliere in poesia e rare volte in prosa se c’è una personale impronta.

Forse sono miti di disillusione o di sconfitta che creano l’incipit di questo mio dire o forse solo confessione che, nel mutare degli eventi, mi portano ad una costatazione diversa della vita.

Crollate le antiche certezze con i suoi miti di innocenza, colgo un mondo di una nuova civiltà che sento lontana dai miei valori. Avverto una Comunità dissociata che per me è tragedia.

E’ come una storia che finisce, sofferenza quasi di non voler accettare la vita,

E’ il mio velo filosofico o è un tocco magico che trasfigura il tutto?

Mi sento un fiume che si è aperto al mondo come fatale letto per poi richiudersi in nostalgico ritorno alle radici.

Mi manca il tocco magico del mio paese che trasfigura il tutto e, questa ricerca dell’autentico reale, lo trovo solo nel mondo dell’infanzia.

Sono orfana della mia isola e vivo nel ricordo:”Come nel grembo di mia madre”.

Tra i rami dell’ulivo immagino frammenti di una fiaba e, dal suo pensiero, mi giunge una ginestra in fiore che nel suo tremolio si unisce alle mie carezze e, dove nidificavano gli uccelli, tu ed io sullo stesso nido tra le foglie.


Maria Cardi